Ah i tuffi! Belli no? Anche l’otite.

Quando un bimbo inizia a prender confidenza con l’acqua, sia di mare che di piscina, cosa c’è di più divertente che iniziare a fare tuffi e ad infilare la testa sotto?

Ecco che allora arrivano i problemi alle orecchie che, ahimè, in questo modo diventano bersaglio di fastidiose otiti non solo durante l’inverno.

Qualche idea su come comportarsi?

Proprio in questi giorni in cui Leonardo va al mare dalla mattina al tardo pomeriggio ed è praticamente quasi sempre a bagno ha iniziato a lamentarsi per un po’ di prurito all’orecchio destro e, memore del nostro ricovero di un anno fa proprio per un’otite che, nonostante la cura antibiotica, è diventata otomastoidite, ho cercato di correre subito ai ripari.

In pratica abbiamo evitato il mare per qualche giorno di modo da non mettere a contatto continuo le orecchie con l’acqua salata e abbiamo iniziato  con tre gocce due volte al dì di antibiotico locale e, devo ammettere, che la situazione sta migliorando.

Ovviamente non è possibile vietargli il bagno in mare e i tuffi ma, in vista comunque di una vacanza prolungata in Calabria, per evitare che il problema si ripresenti mi sono segnata alcuni punti importanti:

  • ogni volta che si esce dal mare o dalla piscina vediamo se sentiamo acqua nelle orecchie, semplicemente scuotendo la testa o con la sensazione di udito ovattato.
  • asciughiamo bene le orecchie post mare/piscina/doccia (a casa possibilmente con un pochino di phon tiepido). La causa di otiti medie o esterne è spesso infatti il ristagno umido che diventa terreno fertile per i batteri che proliferano e generano infezione ed infiammazione.
  • evitiamo comunque di stare troppo sott’acqua.

E se l’acqua di mare proprio non vuole uscire?

  • il  primo rimedio che abbiamo provato è quello della nonna proprio sulla spiaggia, prendendo un pietra piatta, tiepida dal sole, appoggiarla sul padiglione in posizione parallela al terreno e picchiettarla con un’altra pietra favorendo l’uscita del liquido.
  • oppure abbiamo creato il vuoto appoggiando il palmo della mano e facendo ventosa con il padiglione, rigorosamente con la testa piegata di lato
  • semplicemente ci siamo  sdraiati con la testa appoggiata sull’asciugamano, sfruttando la gravità.
  • mai e poi mai abbiamo utilizzato cotton fioc o provato altre tecniche che possono danneggiare permanentemente l’udito.

In conclusione, cerchiamo sempre di ascoltare cosa dice il nostro bimbo riguardo al fastidio alle orecchie e agiamo di conseguenza, affidandoci sempre ai consigli del nostro pediatra di fiducia, ricordando che una semplice otite può degenerare in qualcosa di ben più grave.

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