bambini estate 2020

Estate 2020: tutti al mare…o forse no?

Estate strampalata quella che si preannuncia.
Questa pandemia  ha scombussolato tutti i piani da tre mesi a questa parte: Le ferie di Pasqua sono andate e che ne sarà di quelle di Agosto non si sa.

Vero è che con tutti i problemi di salute generati  dal virus questo dovrebbe essere ed è l’ultima delle preoccupazioni ma, comunque, non possiamo non gettare uno sguardo al futuro molto prossimo.

Giugno è alle porte, i nostri bambini sono a casa da mesi ormai, pochissimo considerati dalle istituzioni e non vogliamo parlare della gestione della loro estate? La maggior parte di noi genitori ha ripreso il lavoro, i più fortunati come me in realtà non hanno mai smesso, e le difficoltà su come poter provvedere ai nostri piccoli continuano a farsi sentire.

Ho letto che da Giugno (il 3? Il 15?) potrebbero iniziare i campi estivi che dovrebbero svolgersi all’aperto, in mezzo alla natura per ridurre al massimo la possibilità di contagio. Qui da noi in riviera il campo estivo è, per antonomasia, quello in spiaggia.

Già, più facile a dirsi che a farsi.. Avete letto l’abbozzo di regolamentazione che gli stabimenti balneari dovrebbero seguire?

Innanzitutto, 10 o 12 mt quadri per ombrellone per mantenere il giusto distanziamento sociale, che per spiagge come quelle in Versilia o sulla Riviera Romagnola non ci dovrebbero essere grossi disagi ma per noi in Liguria, dove le spiagge sono corte e arriva subito il mare, significa ridurre drasticamente il numero di postazioni.

Poi sono vietate le attività ludiche, quelle che portano assembramenti. I bimbi, però, normalmente giocano insieme, quindi altro guaio.
Il bagno in mare? Altro dubbio. Ho sentito non ricordo dove, e mi auguro non sia vero, bagno a tempo e con immediata doccia saponata all’uscita.

Ricapitolando: spazio, gioco e mare, che sono gli elementi fondamentali per i nostri piccoli e per l’organizzazione di un campo solare, sono molto in dubbio.

In tutto questo non scordiamo il discorso costi. Gli ingressi saranno contingentati, diminuisce la domanda e aumentano i prezzi dell’offerta, che di certo non saranno alla portata di ogni famiglia.

Suggerimenti? Sinceramente in questo grande baillame non saprei esprimermi.

Potrebbero tenere aperti gli asili per gruppi più piccoli di bimbi e fare attività all’aperto?

I ‘bagni’ potrebbero chiedere un po’ più di elasticità per l’organizzazione dei campi solari e per le famiglie in generale?

Un elemento è sicuro: in questi mesi ho sentito più volte parlare di scuola, di Smart working, di tutela sotto ogni aspetto, ma dei bimbi più piccini si sono dimenticati. Come se per loro fosse semplice l’accettazione passiva di ogni restrizione.

Un bimbo di 4 anni ragiona e pensa, ti chiede se i giochi aprono perché il virus se ne è andato, ti chiede se gli puoi dare una salvietta per mandare il virus via dalle mani e ti chiede di poter essere libero, nel limite del possibile.

E tu genitore gli spieghi tutto, ma non puoi spiegargli che si sono dimenticati del suo diritto di esser bambino, anche solo per qualche ora al giorno, in questa estate 2020.

Altre storie
Spillover libro
Non avete letto Spillover? Fatelo