leggere con i bambini

Quando ero al liceo e dovevo affrontare un tema andavo in panico.

Non ero propriamente Isabel Allende nella scrittura, mi attorcigliavo facilmente su alcuni concetti e ad uscirne, come in un ginepraio, erano dolori.

Su consiglio del mio professore allora incrementai drammaticamente la lettura con il risultato che, come nel caso di un farmaco, quando sospendevo la mia costanza nella sua assunzione, I miei scritti peggioravano tornando quasi punto a capo.

Leggevo la qualsiasi, spaziando da Pirandello a Kafka o Mann per poi tornare, da buona classica, ai testi di Platone e, più il tempo passava, più la lettura mi entrava sotto pelle diventando compagna fedele dei miei giorni, anzi soprattutto delle mie notti.

L’odore della carta ha sempre avuto il suo perché ma poi, con l’avvento della tecnologia mi sono convertita agli ebooks sul Kindle e, devo dire, che ho trovato molti lati positivi:

  • leggendo soprattutto da letto la sera prima di addormentarmi non c’è bisogno di utilizzare lucine scomode e fastidiose perché il dispositivo ha uno schermo satinato con luce regolabile ben differente dall’illuminazione dello screen del tablet che invece di conciliare il sonno lo respinge addirittura.
  • posso acquistare un libro anche da casa e a qualsiasi ora ( comodo soprattutto in questi mesi di emergenza sanitaria), il Kindle è collegabile ad un account con carta prepagata ad esempio.
  • non rischio di strappare pagine come spesso mi capitava con il cartaceo
  • ho la mia libreria salvata e i consigli di lettura simili ai miei gusti

Ma… c’è un ma.

Perché la bellezza di stazionare per anche solo un’ora in libreria, circondata da mille titoli con la possibilità di farmi consigliare da chi ormai da anni conosce le mie preferenze, con la tecnologia non c’è.
Il libraio, come un libro, diventa un po’ un amico che giorno per giorno ti scopre e ti spinge dove forse non saresti arrivata.

Allora ho trovato un compromesso: vado in libreria per guardarmi intorno e cercare consigli su titoli nuovi, torno a casa, leggo recensioni e poi acquisto il libro cartaceo per la mia mamma che ha gusti letterari simili ai miei e per me lo scarico su Kindle.

Ogni inizio è una me catapultata in una nuova avventura. Adoro i romanzi storici come quelli di Ken Follet ma, in realtà, mi piacciono molto anche le saghe familiari come le storie della Korn.

Ogni fine è un po’ come aver perso qualcosa che però, in verità, è in te e ormai ti appartiene.

Spero il mio bimbo scopra quanto è bello essere trasportati lontano con le parole come lo ha scoperto la sua mamma. Io potrò insegnargli a vivere e ad amare, ma solo entrando a contatto con un libro imparerà a volare.

Altre storie
Il nostro stato di grazia