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Studio Fertilità: diventare genitori sempre più difficile.

La maternità è sinonimo di felicità e serenità ma, più spesso di quanto si crede, porta con sé anche disagio e malessere.
Rimanere incinta, infatti, è solo la fine di un percorso che può non essere così immediato e che può durare anni: i figli oggi si fanno più tardi e poi faticano ad arrivare.

Lo studio nazionale condotto dal Ministero della Salute denominato “Studio nazionale Fertilità” è terminato a fine del 2018  e  i risultati presentati in primavera non sono stati molto confortanti.

Quasi la metà degli adulti intervistati, infatti, ha dichiarato di non essere intenzionato ad avere figli. Le motivazioni? Sono legate soprattutto a fattori economici e lavorativi che hanno pesanti ripercussioni sulla sfera privata.
Il discorso economico in realtà spesso è solo un tassello, importante, ma non così condizionante ed è spesso associato a problemi di infertilità, maschile o femminile che sia.

La fertilità di noi donne, ad esempio, cala drasticamente dopo i 30 anni per arrivare a valori molto bassi dopo i 40, che sono però l’età in cui al giorno d’oggi tante donne vorrebbero diventare mamme. E così, più spesso di quanto si creda, iniziano  percorsi clinici complicati ed estenuanti che spesso non hanno l’esito desiderato.
Per non parlare poi della possibile infertilità maschile, primaria o secondaria che sia, che molte volte non viene indagata anche per una sorta di vergogna maschilista, per cui il problema non può che essere sempre femminile, e che porta ad accumulare comunque un ritardo nella possibile gravidanza.

Si instaura allora un circolo vizioso che può portare anche allo sfascio della coppia. Dopo averle provate tutte, dopo mille terapie, dopo essersi scaricati la colpa, una donna, così come un uomo, sono fortemente provati e riversano il loro malessere nella coppia. Non sempre si è forti e solidi abbastanza, come individui e come coppia, appunto, per rigenerarsi plasmarsi sul numero due.

Il concetto di famiglia prevede quasi sempre un progetto a lungo termine nel quale rientrano anche i figli.

Ma, se i figli non arrivano, si può uscire indenni e provare a rimediare in qualche modo?
Esiste l’adozione, il cui percorso però può durare decenni, spesso ha costi molto elevati ed ha procedimenti estenuanti ed arzigogolati.
Esistono tutte le tecniche, omologhe ed eterologhe, di fecondazione assistita, che però dopo i 40 non sono più garantite dal SSN. E qui ritorna il problema economico, perché a quel punto diventare genitori, anche se è triste dirlo, è una questione da ricchi.

Insomma, se la società di oggi gira in questa maniera ha come effetto un ritardo clamoroso nel creare la famiglia. Si arriva tranquillamente ai 40/42 per solo pensare ad un figlio con tutti i problemi di fertilità che ne conseguono. Non ci si può poi lamentare se il nostro paese sta diventando drammaticamente anziano. Il problema è ben più profondo, ed è un cane che si morde la coda.

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