Il nostro stato di grazia

Un unico scenario: una donna scopre di aspettare un figlio.

Due situazioni: in un primo caso la futura mamma conduce una gravidanza tranquilla, su consiglio del ginecologo può continuare la propria attività lavorativa senza affaticarsi fuori misura fino a quando gli viene permesso.

In un secondo caso, la mamma ha una gravidanza difficoltosa e su consiglio, permettetemi il termine, “etico” del proprio ginecologo stoppa il proprio lavoro e prende tutte le precauzioni del caso.

E poi c’e un terzo scenario, la mamma ‘furbetta’, sana con una gravidanza tranquilla che le permetterebbe di continuare la propria attività decide una gravidanza a rischio il minuto dopo che il test risulta positivo… e dico decide e chi vuole capire, capisca.

E quest’ultimo caso mi fa estremamente incazzare, estremamente perché poi non lamentiamoci delle tutele sulla gravidanza nel nostro stato se le prime ad approfittare di uno ‘stato di grazia’ vestendolo da malattia siamo noi donne e future mamme, non lamentiamoci della considerazione che ha la donna in età fertile sul lavoro, non lamentiamoci se le assunzioni sono più dirette verso il sesso maschile piuttosto che quello femminile.

E’ tutta una catena fatta di anelli, sta a noi non esser sempre e comunque quello debole.

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