“C’e un filo sottile che ci rende prima figlie e poi madri.
Un filo attorcigliato su se stesso ma sempre teso e diritto che ci guida in un percorso fatto di alti e bassi, un po’ mamme e un po’ figlie, distinte e indistinguibili, in bilico tra la ricerca di un abbraccio e la capacità di darlo.
Bisogna lavorarci sodo a quel filo, tenerlo ben saldo e mai interrotto, lavorarci da entrambe gli estremi non tirandolo troppo o non allentandolo esageratamente.
In equilibrio.
Oggi sono figlia. Tu tieni il filo e io sono il tuo aquilone, ogni tanto ho tirato troppo, altre volte ho rallentato la corsa ma non lo ho mai strappato. Sei sempre stata e sei il mio riferimento e ora più che mai lo capisco.
Quella che sono, quella che sei.
La mia mamma.”