Prima di fare le ninne, io e il mio bambino amiamo leggere fiabe e storie fantastiche. Così, ieri sera, ci siamo imbattuti nell’espressione i “giorni della merla” che, tra l’altro, in questo periodo cade proprio a pennello. E voi, vi siete mai chiesti cosa c’entra questa povera merla con i giorni più freddi dell’anno?
La tradizione popolare vuole che gli ultimi giorni di gennaio, in particolare il 29, il 30 e il 31, siano i cosiddetti “giorni della merla”. Ma perché si chiamano proprio così?
La leggenda narra che, un tempo, una merla fosse presa di mira dal mese di gennaio, il quale invidiava il suo stupendo piumaggio bianco splendente. Così, ogni anno, gennaio attendeva che la merla uscisse dal suo nido in cerca di cibo per irrigidire le temperature, già piuttosto fredde. Tuttavia, un anno, la merla pensò bene di fare provviste che le sarebbero bastate fino a febbraio, e per tutto il mese non si fece vedere. Finalmente, la merla decise di uscire dal suo nascondiglio proprio negli ultimi giorni. A quel punto, gennaio, furioso e offeso, chiese in prestito tre giorni a febbraio per scatenare tempeste, vento e una pioggia torrenziale. Visto il gelo e la rigidità del clima, la merla dovette nascondersi alla bell’e meglio, rifugiandosi in un comignolo in cui rimase per tre giorni. Alla fine, riuscì a sopravvivere; tuttavia, quando uscì dal camino, scoprì che le sue piume erano diventate completamente nere a causa della fuliggine!
Questa è la spiegazione della storia della merla, che ha stabilito che gennaio avesse 31 giorni e che i merli fossero neri! Una storia popolare estremamente commovente, non trovate?
Esistono molte altre interpretazioni della leggenda, sebbene questa rimanga quella più fantasiosa e diffusa. Tuttavia, è bene ricordare che, per quanto meravigliosa, la storia della merla rimane una leggenda: infatti, gli ultimi giorni del mese di gennaio rimangono i più freddi dell’anno solo secondo la credenza “popolare”. Perché? Perché diversi climatologi hanno sostenuto che, in realtà, i giorni più gelidi sono i primi del mese, e non gli ultimi.
Ma noi continuiamo a credere ai “giorni della merla”, sia per solidarietà nei confronti del dolce pennuto, sia perché, effettivamente, si dice che se gli ultimi giorni di gennaio sono davvero freddi, allora la primavera sarà dolce e mite!
Per come la vedo io, tanto vale soffrire un po’ per poi godere di una meravigliosa primavera! A questo proposito, i “giorni della merla” sono fondamentali anche per il calendario contadino, dato che scandiscono tuttora le fasi importanti nelle abitudini degli agricoltori, i quali attendono che siano trascorsi i giorni dalle temperature più fredde per dedicarsi ai loro raccolti. Non a caso, nel passato, i contadini si basavano sulla comparsa della merla, il cui canto implicava che il clima mite fosse ancora lontano e che le coltivazioni agricole dovessero attendere. Da qui il proverbio “dare del merlo a qualcuno”, che significa “cantar vittoria prima del tempo dovuto”!
Attenzione, allora, a non avere fretta nella vita! Piuttosto, cerchiamo di essere pazienti e saggi come la buona merla! E, perché no, magari dovremmo provare a spolverare e ripulire il nostro camino per darle rifugio, sia mai che la merla sveli il suo originario colore bianco!