training in vacanza

Training in vacanza? Per me è un sì.

A fine vacanza posso dirvi che anche a 1.200 km due cose non sono cambiate in questi 10 giorni: le mie notti agitate e il mio training fisico quotidiano.

Oggi vi spiego come è perché, anche in vacanza, trovo sempre sia al mare che in montagna almeno un’ora per potermi allenare, in palestra se è presente nella struttura o altrimenti fuori.

Innanzitutto, con famiglia e soprattutto con un bimbo piccino è difficile trovare del tempo per la forma fisica, ed è vero. Però si può fare, e senza sottrarre spazio per godersi la giornata, svegliandosi un’ora e mezza prima degli altri al mattino e e utilizzando quei minuti per svolgere il nostro allenamento.

Se la prima obiezione che già sento nell’aria è “ma come, anche in ferie mi devo alzare ad orari improponibili?”, vi tranquillizzo subito perché no, io ho la sveglia alle 8 e alle 8,05 solo con un bicchiere d’acqua sullo stomaco sono fuori con rientro massimo alle 9,15 – ora in cui o I miei ometti ronfano ancora o sono comunque nel dormiveglia.

Se la seconda obiezione è “ma tu sei fuori, ma chi te lo fa fare?” vi rispondo che inizio bene la giornata liberando endorfine e che in 10 giorni di pasti magari un po’ diversi dal solito riesco comunque a tornare tale e quale al pre-vacanza.

Chi dice che in vacanza bisogna sfondarsi di cibo e dormire tutto il giorno se questo non fa parte della nostra routine?

Se la terza obiezione è che non tutte le strutture sono attrezzate o che  in casa mette male, vi rispondo che volere è potere e che non è necessaria la palestra di Ronaldo per continuare la vostra routine ma che bastano anche pochi strumenti come due elastici e una corda per mettere in piedi un buon allenamento senza aver bisogno di alzare l’intensità oltre modo.

Un tipo di training portatile, semplice e fattibile per tutte potrebbe essere quello che coinvolge la parte superiore e la parte inferiore con intervalli di corda o stacchi di corsa o gradini per 3/5 minuti.

Tornare a casa e continuare ad entrare in quel paio di pantaloni senza far poi grossi, e spesso azzardati, sacrifici non sarebbe meglio?

Provare per credere.

Altre storie
mammequattropuntozero-bianco-nero
Capodanno 2020: cinque cose che butterò dalla finestra