App Covid Immuni

Immuni, questa sconosciuta!

Vi confesso che nel momento in cui la App Immuni è uscita ed è diventata scaricabile mi ha molto incuriosito e quindi mi sono un pochino informata leggendo e chiedendo ad amici informatici.

In realtà, la migliore recensione che ho ascoltato, la ho trovata sul web, da parte del Prof. Matteo Flors che con parole semplici riassume le funzionalità e gli aspetti positivi e negativi della App.

Innanzitutto come lavora Immuni?

In pratica raccoglie dati e costruisce un database personale che va a matchardi, sincronizzadosi, con un database generale.

E quindi? Se ho sintomi e faccio un controllo sanitario che mi conferma di essere positivo, il medico che mi ha in cura si assicura che io abbia la App scaricata e attiva e mi permette di sbloccare con un codice monouso la funzionalità che mi definisce positivo.

A questo punto i database si incrociano e a chiunque sia stato in contatto con me negli ultimi 15 giorni arriva una notifica tramite Immuni.

E la privacy?

Immuni è stata massacrata, permettetemi il termine, proprio dal punto di vista della privacy e, passo dopo passo, è stata talmente affinata da essere quasi inattaccabile.

I problemi che sono stati maggiormente sottolineati sono stati la mole di dati personali gestiti tutti insieme- quella che in gergo tecnico viene definita Data Lake- e il contact tracing, cioè il controllo dei contatti personali, problemi ai quali si è ovviato decentralizzando il sistema, facendo in modo che i dati vengano salvati solo sul  proprio dispositivo e che venga condiviso solo un identificativo.

I dati restano attivi sul proprio cellulare per 14 giorni e verranno conservati fino a Dicembre per poi essere cancellati dal database.

La App non usa Gps ma Bluetooth e questo è un altro punto a suo favore perché non invade per niente la nostra routine ed inoltre può essere disattivata e riattivata tranquillamente tramite il tasto Log nelle impostazioni.

Allora vale la pena utilizzarla?

Si, sia sfruttandola ora ma soprattutto in maniera preventiva.

Teniamo conto che per essere più precisa possibile la App deve avere un livello di adozione alto con una soglia di 500mila download e attivazioni questo perché altrimenti non diventa molto attendibile e utile.

Immuni può essere molto efficace se gestita nella corretta maniera sia dal cittadino che dagli organi competenti, vale a dire come primo step, le Regioni che dovrebbero a questo punto definire un protocollo da seguire qualora si attesti una positività, protocollo che vada aldilà della semplice clausura di quarantena ma che prenda in considerazione tre gradini fondamentali, TEST, TRACE, TREAT,creando ad esempio una via preferenziale e repentina per chi è sospettato positivo per eseguire tampone e ulteriori accertamenti.

E da mamma, cosa penso?

Dopo aver ascoltato attentamente la recensione del prof ho capito che è un’ottima App, forse come meglio non si poteva fare. È migliorabile ma molto sicura sotto il punto di vista della privacy che sappiamo essere argomento critico.

Io lavoro a contatto con le persone  in ambiente medico ogni giorno e ritengo possa essermi estremamente utile per tutelare me e la mia famiglia..con un bimbo piccolo e genitori 70enni non si scherza. Si può pensare che probabilmente nel quotidiano abbiamo sfiorato qualche positivo e che finora non ci è servita una tecnologia per farci stare più attenti ma, proprio ora che con l’estate il virus sembra un lontano ricordo, non è il momento di abbassare la guardia.. Anzi, è qui che bisogna intensificare l’attenzione e Immuni ci può aiutare, anche pensando al futuro.

Abbiamo un mezzo in più per tutelarci, e io penso che lo utilizzerò. E voi?

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