Questo 2020 fino ad ora è stato complessivamente molto tosto, infatti siamo ancora tutti sulla barca battente bandiera Covid19, a volerlo o no, anche se prima o poi approderemo in un porto semi-sicuro che iniziamo ad intravedere.
Pensavo a come era a Febbraio rispetto ad adesso: questo virus ci ha cambiati in bene o in male non so, ma ha fatto venire a galla tante situazioni che altrimenti sarebbero restate sommerse.
Mi riferisco ad esempio a tanti rapporti di coppia che sono letteralmente scoppiati in pochi mesi facendo la fortuna di avvocati divorzisti oppure a semplici amicizie che escono rafforzate o indebolite da un lockdown che ci ha costretto a mantenere contatti solamente via virtuale.
Anche nella sfera lavorativa si sono creati non pochi stravolgimenti dovuti soprattutto alla nuova modalità dello smart working che, introdotto con la chiusura, sta insinuandosi sempre di più nella nostra routine professionale con tanti pro e tanti contro.
Nel mio piccolo posso assicurarvi che la mia vita non è più la stessa, proprio a partire dal lavoro.
Il mio pre-covid era fatto di giornate straprogrammate e freneticissime che se saltava un tassello erano guai, era fatto di un minimo di 200 km al giorno e di massimizzazione di tutti i tempi morti per recuperare l’impossibile.
Il mio adesso è ugualmente molto impegnato e organizzato da un calendario Outlook pregno di webcall e si sta fondendo con i miei nuovi primi chilometri e lo definirei un’ottimizzazione del passato, sempre sul pezzo ma una punta meno frenetico.
In famiglia? Il mio pre-covid era tempo molto risicato e spesso suscettibile, talvolta isterico.
Devo dirvi che molte volte durante questi mesi non mi sono piaciuta come mamma, incapace inizialmente di adattarmi ad un lavoro con nuove modalità in presenza di un bimbo che richiede i suoi tempi. No, non mi sono piaciuta, anzi mi sono detestata. Quel tempo però mi è servito a capire i miei errori e a scoprire un tesoro nascosto in un ometto di 4 anni e in quel tempo, in questo tempo sto capendo che il risultato è uno ed è la somma di tutto ciò che siamo, come professionisti, come genitori, come mogli o mariti, come figli, come amici.
In tanti anni di formazione mi sono sempre sentita ripetere che la vera abilità è saper trasformare una minaccia in una opportunità.. E io riparto da qui, dal tempo regalato da uno stramaledetto virus.