La magia del Natale. Tutti ne parlano, tutti la cercano e la vogliono. Già, perché la magia del Natale è come il biscottino al cioccolato per un bimbo: la ricompensa per un anno di fatica e la sensazione di essere tutti più buoni e sereni.
Anche questa fantomatica magia ha però un’altra faccia della medaglia.
Prima di tutto la corsa esasperata al pacchetto che diventa quasi un modo per espiare colpe o peccati, per sentirsi tutti più in pace con sé stessi donando al prossimo, spesso senza nemmeno pensarci troppo su. Semplicemente perché il codice della bontà natalizia lo prevede. Insomma, per fare un paragone ossimorico, come quando alla festa dei morti si fa la corsa al crisantemi nel vaso.
In secondo luogo, la famiglia.
In alcuni casi può veramente diventare un’arma a doppio taglio.
Immaginate la tavola imbandita e i commensali con forchette alzate: suoceri, cognate che hanno da dire sempre la loro lontanissime dal vostro modus vivendi, zie pettegole e cugini di ogni tipo con domande sottili e ficcanti che, se non gestite, possono generare risposte degne di una rissa da wrestling…I famosi parenti serpenti di Monicelli seduti accanto a voi.
Il segreto? Scegliere accuratamente il posto a sedere e mai, MAI, imperativo categorico, accogliere provocazioni di qualsiasi genere. In fondo, la pazienza la insegniamo sempre anche ai nostri bambini no?
Le luci, gli addobbi, l’albero fanno, infine, parte dell’incanto del Natale.
Sono nella tradizione perché il 21 Dicembre, solstizio di inverno, è la giornata più corta dell’anno e per rimediare all’oscurità incombente nei tempi antichi si accendevano grossi falò per creare luce e questa luce è restata nelle nostre moderne luminarie e sui nostri alberelli come simbolo di rinascita.
Le città sembrano più belle, le notti meno buie, e le nostre anime sono travolte dalla scia della cometa che ci porta dritto fino all’epifania che tutte le feste si porta via.
E così svanisce l’incantesimo del Natale e tutti torniamo alla nostra normalità già proiettati verso la Pasqua che per lo meno ‘è con chi vuoi’ e riduce al minimo il rischio di liti familiari.