Un buon libro è sempre un fedele compagno di vita che ci accompagna nei nostri viaggi, ci culla tra le braccia di Morfeo, ci fa sognare ad occhi aperti.
Ed è così che lungo la mia Estate mi sono ritrovata catapultata nel passato, negli anni adiacenti all’ unità d’Italia grazie a Stefania Auci, superba autrice de I leoni di Sicilia.
Il romanzo narra le vicende della famiglia Florio, da quando i fratelli Ignazio e Paolo emigrati dalla Calabria alla Sicilia aprono a Palermo la loro Aromateria, antenata della più moderna farmacia, fino al culmine della vita del loro diretto successore Vincenzo, protagonista indiscusso di più di tre quarti del testo.
Una storia di ambizione e di riscatto di una famiglia che dal nulla diventa la più potente e ricca di Palermo specializzata nella produzione del Marsala e del tonno in scatola, una famiglia in equilibrio tra figure maschili, forti e infuocate e personaggi femminili, compagne, consigliere, amanti e guerriere.
Le Vicissitudini dei Florio ti tengono con il fiato sospeso fino all’ultima pagina mescolando il successo e la fama con l’amore nelle sue diverse manifestazioni e le donne….
Le donne sono A parer mio le indiscusse protagoniste. In una società patriarcale infatti è dapprima Donna Giuseppina, madre, di vecchissimo stampo meridionale, a tirare le fila di buona parte della vita del figlio Vincenzo ed in seguito donna Giulia, amante e moglie, a partecipare attivamente alla scalata sociale della casata. E in sottofondo il mare della Sicilia e la sua natura che se chiudi gli occhi ti sembra davvero di esserci e respirare i fiori d’arancio con la salsedine che ti indurisce i capelli…
Vale la pena provare.. 450 pagine che vanno giù come un sorso di Marsala!