Caro piccolo cuore,
sei arrivato in dono con il primo giorno di inverno con la pioggia fuori e le code del traffico, in un mondo che, diciamolo, non è dei migliori, dove non tutti hanno il privilegio di nascere in un luogo sicuro e nel nido di una famiglia.
Io ti aspettavo da sempre, ma prima che le stelle illuminassero proprio la tua di anima è passato tanto tempo, e in quel tempo ti ho sognato, proprio come adesso sei.
Mi dicono che ora sei il mio ritratto, mi dicono ‘tutto uguale alla mamma…’e io rispondo con un sorriso e gli occhi lucidi. Basta quello. Anche se in realtà io mi auguro che quei tuoi/miei occhi siano profondamente migliori di me, che sappiano guardare oltre e superare tutti quei difetti che io ho e che ormai sono parte dei miei 42 anni.
Ecco che stasera a casa, seduti vicino all’albero vorrei scartassi oltre alla macchinina anche un altro pacchetto, piccolo ma immenso: vorrei iniziassi a scartare il tuo futuro con me accanto ma con le tue mani di due anni , vorrei che guardandomi, crescendo, pensassi a me come il tuo pennello migliore, quello che con i colori giusti ti aiuterà a diventare l’artista della tua vita.
La tua mamma.