Sono una mamma che lavora. E non si è nemmeno  posto  l’interrogativo quando è nato Leon, per me è sempre stato naturale, averlo come parte integrante: il lavoro occupa una buona parte della mia vita, anche con il bebè.

Esco la mattina, porto il bimbo dai nonni (santi nonni) e pronti via.Quando lo lascio il cuore mi si stringe e si, vero, durante il giorno penso a quello che starà facendo e al fatto che non sono li vicino a lui. Penso che forse avrei potuto fare una scelta diversa, diciamocelo a quale mamma non farebbe piacere crescere totalmente il proprio bimbo! Ed è un pensiero legittimo, che però come arriva se ne va. Chi mi conosce sa. Io che non resto ferma mai, mai avrei potuto fare una scelta diversa, d’altronde anche la mia mamma ha sempre lavorato con me piccina e io sono cresciuta ugualmente e ugualmente bene. E, aggiungo, anche se avessi potuto non lavorare più, non lo avrei fatto. Nel mio pensiero, si riesce ad essere mamme nella nostra perfezione anche andando a lavoro e non considerando che questo comporti una mal crescita del figlio. Bisogna ‘esserci’ quando si sta con lui ed ‘esserci’ lo stesso quando da lui siamo lontani.

Detto questo, santissimi nonni, grandissimo e preziosissimo aiuto, da sola e con un nido da mantenere forse avrei fatto altre scelte.. o forse no.

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